È il 51enne Gerardo Cappetta l'uomo che i Carabinieri del comando provinciale di Salerno hanno arrestato oggi perché ritenuto il presunto assassino di Snejana Bunacalea, la badante moldava di 43 anni rinvenuta cadavere lo scorso 5 marzo nella vasca da bagno della casa, dove aveva trovato alloggio ed impiego per prendersi cura di un'anziana. L'uomo è incensurato ed è figlio della signora assistita dalla vittima: secondo gli inquirenti ha agito per motivi passionali. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal GIP del Tribunale di Salerno: nelle prossime ore si terrà l'interrogatorio di garanzia.
A prima vista, quando fu rinvenuto il cadavere, sembrò che la donna fosse morta per un malore. Una versione che non ha mai convinto gli investigatori, tanto che i Carabinieri non hanno mai smesso di indagare incrociando i dati raccolti con il referto dell'autopsia. Il delitto d'impeto sarebbe accaduto quando Cappetta ha appreso che la badante moldava aveva iniziato a frequentare un altro uomo. Il presunto omicida l'avrebbe raggiunta in bagno, mentre si stava lavando e l'avrebbe affogata, tenendole schiacciata la testa sul fondo della vasca. Poi ha inquinato la scena del delitto ed ha allertato i soccorsi. Sono stati gli esami di laboratorio dei carabinieri del RIS di Roma e le dichiarazioni di alcuni testimoni chiave, a ricostruire con chiarezza quanto accaduto.
La vicenda di Snejana Bunacalea è stata caratterizzata da un impenetrabile silenzio. L'assenza di parenti e relazioni sul territorio italiano (l'ex marito e i due figli piccoli vivono in patria) ha fatto sì che le circostanze così anomale della morte fossero presto ricondotte ad un possibile incidente, anche in virtù del fatto che il principale sospettato, oggi condotto in carcere, viveva una quotidianità riservata e non si era mai reso responsabile di gesti o comportamenti sospetti.