Cade un’altra tegola sulla testa di Pasquale Aliberti. L’ex sindaco di Scafati è destinatario, insieme ad altre nove persone, di un avviso di conclusione delle indagini con contestuale informazione di garanzia per i reati, commessi in concorso, di scambio elettorale politico-mafioso e minaccia aggravata e violenza privata, aggravati dal metodo mafioso. Sono due i filoni rintracciati dal pm della Direzione Distrettuale Antimafia, Vincenzo Montemurro e dalle investigazioni condotte da Dia di Salerno, guidata dal colonnello Giulio Pini: la prima traccia conduce a Pasquale Aliberti, al fratello Nello Aliberti, alla moglie dell’ex sindaco di Scafati Monica Paolino, a Giovanni Cozzolino, Alfonso Loreto, Gennaro e Luigi Ridosso, questi ultimi esponenti dell’omonimo clan. Le indagini condotte nell’ambito dell’operazione ‘Sarastra’ hanno consentito di raccogliere significativi elementi di responsabilità a suffragare lo scambio elettorale politico-mafioso materializzatosi in promesse di favori o assegnazione di opere ed incarichi in cambio di appoggio alle elezioni amministrative di Scafati del 2013 e alle regionali del 2015. Invece, la seconda traccia porta a Pasquale Aliberti, Nello Aliberti e Gennaro Ridosso, per la minaccia aggravata e la violenza privata, aggravate dal metodo mafioso, che avrebbe subite una cronista di un quotidiano locale. Gennaro e Luigi Ridosso e Alfonso Loreto, poi, sono indagati anche per il reato di estorsione sempre aggravata dal metodo mafioso. Lo stesso provvedimento è stato notificato anche alle persone offese tra cui la presidenza del consiglio dei Ministri ed il Comune di Scafati. Gli indagati hanno ora venti giorni di tempo per presentare le memorie difensive prima che si fissi l’udienza preliminare. https://www.youtube.com/watch?v=AkA9pldwa-Q
Altro avviso di conclusione indagini per l’ex sindaco di Scafati
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