Tutto nasce, ancora una volta, dal corteo di ambulanze per festeggiare la vittoria di Franco Alfieri alle ultime elezioni comunali di Capaccio Paestum. Quella sfilata, ordinata da Roberto Squecco, ha originato prima la sospensione dell’atto convenzionale con l’Asl e poi una serie di accertamenti da parte della Procura di Salerno. Squecco, infatti, ha una condanna passata in giudicato per contiguità con un clan camorristico. E quel corteo di ambulanze per un fatto politico, d’altronde, non poteva passare inosservato. Dopo il primo blocco di sequestri datato 9 ottobre, oggi arriva la conferma di una seconda ondata di provvedimenti eseguiti dalla Squadra Mobile di Salerno, si input della Procura. Sigilli a beni, immobili e società riconducibili all’imprenditore capaccese Roberto Squecco, che oltre a servizi di ambulanze ha interessi pure nelle onoranze funebri. Il decreto di sequestro preventivo riguarderebbe 6 società con conti correnti, veicoli e beni strumentali riconducibili anche ad altri indagati, tutti vicini a Squecco. In questa vicenda c’è già stata la notifica di 18 avvisi di garanzia, si conta il sequestro di 23 automezzi, di cui 20 sono ambulanze, oltre ai sigilli ad uno stabilimento balneare, un terreno ed un immobile confiscati alla malavita e dati in affidamento dal Comune di Capaccio Paestum, sempre a persone vicine a Squecco. Le ipotesi di reato su cui lavorano gli inquirenti sono: trasferimento fraudolento di valori, peculato d’uso, interruzione di pubblico servizio, favoreggiamento personale, disturbo al riposo delle persone, emissione di fatture false per operazioni inesistenti. https://www.facebook.com/LiraTV/videos/263441634577572/
Ambulanze Capaccio, nuovo passaggio nelle indagini
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