Anno giudiziario Tar: classe forense amministrativa chiede cambio di passo

Redazione

All’indomani dell’apertura dell’anno giudiziario al Tar di Salerno, riprendiamo alcune riflessioni della classe forense amministrativa, utili ad invertire la rotta su ritardi e disfunzioni che rallentano i processi. «E’ pacifico che il Tar di Salerno nell’anno 2017 ha dovuto operare in una situazione di intollerabile carenza organica», scrive nella sua relazione l’avvocato Gaetano Paolino, segretario dell’ordine forense, dando il destro a quanto sostenuto dal presidente Francesco Riccio, che aprendo l’anno giudiziario amministrativo ha sottolineato proprio le gravi carenze di personale che finiscono col comprimere i diritti di ricorrenti e resistenti. La classe forense amministrativa ricorda gli attuali «fenomeni di cattiva amministrazione della cosa pubblica che vanificano i progressi fatti negli ultimi 10 anni» dalla giustizia di settore. Ed è un fatto, al netto di ritardi e disfunzioni, che «a 70 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, essi continuano ad ostacolare sia il processo di semplificazione dei rapporti con la pubblica amministrazione che il raggiungimento dell’obiettivo di una risposta di giustizia equa e celere». Disfunzioni che «hanno gravemente inciso anche sull’esercizio delle attività di difesa, in quanto gli avvocati, i cittadini hanno subito il rinvio di centinaia di udienze di merito, disposto dai presidenti delle due sezioni», proprio in ragione delle carenze organiche. Portavoce del disagio di un’intera categoria, nella sua relazione l’avvocato Paolino auspica un cambio di passo. «Tra i presupposti fondamentali per il rilancio vi è la copertura di tutti i posti vacanti in organico e la riapertura di un serrato confronto istituzionale- spiega- Ben vengano i Piani annuali di smaltimento dell’arretrato ma per il futuro il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa dovrebbe verificare se i Tar siano in grado di attuarli, senza incidere sulla trattazione e definizione prioritaria dei giudizi rinviati d’ufficio». Ed allora, ben vengano le «assunzioni di dipendenti e magistrati e la costituzione degli Uffici del processo che, in sede locale, dovrebbe garantire, in via prioritaria, l’immediato recupero dei numerosissimi giudizi rinviati d’ufficio». Al Tar di Salerno dovrebbero arrivare presto cinque nuovi magistrati.

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