E' partito solo in poche strutture dislocate su tutto il territorio nazionale il trattamento con gli anticorpi monoclonali, ma con l'arrivo di nuove dosi il numero sarà ampliato: in provincia di Salerno il centro individuato per la somministrazione è il Covid Hospital di Scafati. Secondo le indicazioni dell'Aifa, gli anticorpi monoclonali saranno somministrati a pazienti in isolamento domiciliare, selezionati dalle Usca e dai medici di medicina generale che li indirizzeranno presso i centri specialistici. Quello di Scafati è attivo da qualche giorno ed è quello individuato come unico presidio dell'Asl Salerno per la sperimentazione dell'innovativa alternativa terapeutica per pazienti positivi. Non tutti i pazienti Covid, però, possono essere sottoposti al trattamento: sicuramente non quelli critici che quotidianamente affollano il pronto soccorso dello Scarlato e che necessitano di supporto ventilatorio.
Secondo le indicazioni dell'Aifa l'uso degli anticorpi monoclonali è autorizzato in soggetti covid positivi di età superiore ai 12 anni, che non siano ospedalizzati né in ossigenoterapia, e che abbiano sintomi di grado lieve-moderato di recente e almeno un fattore di rischio che possa far ritenere a prognosi sfavorevole l'evoluzione della malattia. Nei giorni scorsi, la direzione generale dell'Asl Salerno ha comunicato ai presidi ospedalieri e ai distretti sanitari e, per il loro tramite, ai medici di base, ai pediatri e ai medici delle Usca territoriali, l'attivazione dell'ambulatorio presso il Mauro Scarlato per sollecitare l'avvio delle procedure per l'individuazione e la conseguente segnalazione di pazienti Covid idonei al trattamento. Sarà infatti compito dei medici di famiglia ed eventualmente dei medici delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) identificare i pazienti in possesso dei requisiti richiesti, prescrivendo la prestazione ambulatoriale, tramite ricetta, per garantire all'assistito l'esenzione dal pagamento per l'uso del farmaco.