L’inchiesta sugli appalti truccati che vedrebbe coinvolti alcuni dipendenti di Palazzo Sant’Agostino ieri pomeriggio si è colorata di giallo. Anche se il mistero di due hard disk sequestrati dai carabinieri e poi trafugati si è risolto rapidamente, quando i due supporti sono stati ritrovati in un cassonetto dei rifuti. A violare i sigilli è stato uno dei dipendenti provinciali coinvolti nell’indagine che, approfittando della pausa pranzo, ha rotto i nastri di polizia giudiziaria per prendere i due dischi rigidi e farli sparire… solo che poi non ha retto alla tensione ed ha confessato aggravando la sua posizione beccandosi una denuncia per violazione dei sigilli. Dal momento della scoperta della scomparsa dei due supporti alla confessione non è passata più di un’ora, ma il clima nei corridoi del palazzo dell’amministrazione provinciale è diventata immediatamente pesante ed in qualche modo surreale con il cancello chiuso per non fare uscire chi era dentro e non far rientrare quanti erano fuori (tra questi anche il presidente Villani) mentre venivano perquisite le borse e gli uffici. Viene sentito innanzitutto il personale tecnico tra loro c’è Francesco Iemma da Castel San Giorgio, ingegnere, che suda, barcolla e poi confessa… il suo gesto irrazionale, illogico… Da oggi carte e computer saranno a disposizione degli inquirenti al comando provinciale dei Carabinieri.
Appalti truccati, sigilli violati
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