Ventitré anni dopo l’intuizione di uno dei suoi figli più illustri, Marcello Gigante, Buccino inaugura il suo museo archeologico nazionale di Volcei che proprio al celebre grecista, scomparso nel 2001, è intitolato. Obiettivo dichiarato del museo, allestito nell’edificio monumentale del Convento degli Eremitani di S.Agostino, “restituire immagini e volti di una quotidianità antica, da tenere viva sia come memoria, sia come conoscenza da tramandare”. Per farlo il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno ed il Comune di Buccino hanno dato vita ad uno dei rari esempi nella realtà regionale dove i fondi dell’Unione Europea sono stati investiti con profitto fino a cambiare definitivamente il volto del piccolo paese degli Alburni, attraversato da un affluente del Tanagro. In cinque anni con un investimento complessivo di 11 milioni di euro è stata realizzata una trasformazione che ha cambiato il volto urbanistico e il destino economico del paese facendolo diventare un centro archeologico di rilevo nazionale. Del resto non potrebbe essere altrimenti con i 5 mila reperti archeologici che vanno dal VII secolo al secondo secolo avanti Cristo che sono stati classificati, catalogati ed esposti nell’edificio quattrocentesco in cui pannelli e chioschi multimediali restituiscono al pubblico il lavoro di ricostruzione storica ed archeologica portato avanti dalla Soprintendenza. Una struttura che, tra storia e innovazione, mostra le testimonianze del passato e le sue stratificazioni a partire dall’Età del Rame (VIII sec. a.C.) e fino ad arrivare all’epoca normanna. Ipertecnologiche le soluzioni adottate per facilitare i percorsi di visita: basti pensare che il sito web del museo (www.volcei.net) oltre all’ampia sezione informativa dedicata alle notizie storiche e culturali della struttura, offre in download al visitatore i podcast audio da caricare nel lettore mp3 e da utilizzare durante la visita. La ricostruzione delle antiche strade e della centuriazione romana (così come vennero scoperte all’indomani del terremoto del 1980 quando si scoprì che la piccola comunità sconvolta dal sisma era stata edificata sui resti di Volcei, un insediamento fondato da una popolazione italica di cui parla anche Tito Livio) sono state realizzate con l’ausilio di Google Maps.
Apre le porte il museo nazionale archeologico di Volcei
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