Non c’è solo il tema degli stipendi tra le cose da chiarire sul presente dell’Arechi Multiservice, poiché l’ennesimo flop sulla ricapitalizzazione pone seri interrogativi anche sul futuro della società partecipata dalla Provincia di Salerno. Parliamo di cento operai, addetti alle manutenzioni stradali e di impianti termici, oltre che alla vigilanza di scuole e musei. Sugli stipendi oggi è la Cisal terziario ad esprimere forti preoccupazioni: se la società non riesce a pagare «tutte le colpe sono della politica salernitana, che ha grosse responsabilità nei confronti dei cittadini sempre più poveri e della disoccupazione che aumenta in modo vertiginoso». Per la Fiom Cgil, invece, il problema più grosso rimane quello della ricapitalizzazione. Venerdì scorso, dopo un rinvio di natura tecnica, il passaggio è nuovamente saltato per altri cavilli burocratici e perplessità poste dal circuito dirigenti-amministratori di Palazzo S.Agostino. Secondo i sindacati siamo di fronte all’ennesimo tentativo di prendere tempo rispetto ad una decisione importante per rimettere in marcia l’Arechi Multiservice. Senza quei 250mila euro di nuovi capitali, infatti, la società in house difficilmente potrà garantire non solo il regolare pagamento degli stipendi ai dipendenti, ma anche e soprattutto le rimesse ai fornitori. Senza nuove risorse, infatti, per Arechi Multiservice potrebbe riaffacciarsi lo spettro del fallimento o comunque l’aggressione spinta da parte dei numerosi creditori. L’auspicio è che entro questa settimana, fatte tutte le verifiche del caso, la Provincia fissi un’altra data per ricapitalizzare.
Arechi Multiservice: timori per stipendi e ricapitalizzazione
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