A Salerno c’è un cantiere che ancora non esiste, ma già fa discutere come se fosse lì da anni. È quello del restyling dell’Arechi e del campo Volpe, un’operazione da 145 milioni di euro finanziata (quasi interamente) con fondi pubblici. La Regione Campania ha dato il via libera definitivo al finanziamento, ma prima che ruspe e gru possano entrare in azione, c’è un piccolo dettaglio da risolvere: il ricorso al Tar, che potrebbe rimettere tutto in discussione. Lo scrive Alessandro Mosca su La Città oggi in edicola. Intanto, nel dibattito è entrato a gamba tesa anche il Ministro dello Sport, Andrea Abodi. Da Napoli, con il Maradona in attesa di un destino incerto, il Ministro ha lanciato la sua stoccata: «Perché solo Salerno? Mi sarei aspettato investimenti privati». Il sottotesto è chiaro: lo Stato deve finanziare impianti sportivi o lasciare che siano i club e gli imprenditori a farlo? Ma torniamo alla partita legale. Il nodo è l’aggiudicazione dell’appalto: la cordata Matarrese ha fatto ricorso contro il raggruppamento guidato dal Consorzio Energos, contestando l’uso dell’avvalimento (non previsto dal capitolato) per la fornitura degli spalti del Volpe. La sospensiva non è stata richiesta, quindi si andrà direttamente all’udienza di merito il 9 aprile. Nel frattempo, i tifosi sognano uno stadio nuovo, la politica litiga e la burocrazia rallenta tutto. I soldi ci sono, ma il vero interrogativo resta: si farà davvero? E, soprattutto, chi avrà l’ultima parola: il Tar o il pallone?
Il Tar decide, il Ministro attacca
Arechi-Volpe: milioni in ballo e polemiche a non finire
Lo stadio rinasce, ma con i soldi giusti?
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