Si attivava perché le cause civili ai quali erano interessati gli amici imprenditori gli venissero assegnate per adottare decisioni a loro favorevoli ricevendo in cambio somme di denaro, sotto forma di finanziamenti alla Polisportiva Rocchese, e regali. Questa, in estrema sintesi, l’accusa che la Procura di Napoli contesta al giudice Mario Pagano, attualmente in servizio al Tribunale di Reggio Calabria, in precedenza al Tribunale di Salerno. Pagano, originario di Roccapiemonte, fratello del sindaco Carmine, indagato a piede libero, da ieri è agli arresti domiciliari. Associazione per delinquere, sette episodi di corruzione in atti giudiziari, truffa aggravata, falso in atto pubblico sono i reati contestati al giudice nel provvedimento restrittivo emesso nell’ambito dell’inchiesta condotta dai pm Celeste Carrano e Ida Frongillo e coordinata dal procuratore Giovanni Melillo e dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino. L’indagine è stata avviata in seguito ad alcune intercettazioni telefoniche nelle quali si faceva riferimento a sentenze “aggiustate'” da parte di un magistrato del tribunale salernitano. Pagano avrebbe ricevuto somme di denaro da imprenditori versate a beneficio della società Polisportiva Rocchese, di cui il magistrato, direttamente o tramite familiari, è indicato come il responsabile. Soldi ma non solo; avrebbe ricevuto anche “forniture varie” – come spiegano gli inquirenti – tra cui cucine e impianti di climatizzazione – a beneficio di un agriturismo nel territorio del comune di Roccapiemonte ”riferibile allo stesso magistrato”. Il gip ha disposto anche il sequestro preventivo di circa cinquecentomila euro, cifra che comprende tutte le somme versate dagli imprenditori in cambio delle sentenze favorevoli nonché l’ammontare dei finanziamenti indebiti (oltre 300mila euro) erogati alla società cooperativa Eremo per la realizzazione dell’agriturismo. Gli arresti domiciliari sono stati disposti anche per Nicola Domenico Montone, funzionario del Tribunale di Salerno. Gli imprenditori Luigi Celestre Angrisani, Riccardo De Falco, Giovanni Di Giura e Roberto Leone sono stati raggiunti da divieto di dimora, mentre per il consulente fiscale Antonio Piluso è scattato l’obbligo di dimora. https://www.youtube.com/watch?v=2bkQE3GFep8
Arrestato il giudice Pagano, per l’accusa “aggiustava” sentenze per gli amici imprenditori
83
articolo precedente