Via libera dal Consiglio dei Ministri

Arriva il piano del Governo sulle liste d’attesa

Da un lato il decreto, dall'altro un disegno di legge: tra le novità un cup unico e le visite nei fine settimana
Francesca De Simone

Approvato in Consiglio dei ministri il piano contro le liste attesa, attraverso il via libera ad un decreto e ad un disegno di legge. Sono due i testi nei quali si è sdoppiato l’intervento del governo. Il decreto legge (7 articoli) prevede una piattaforma nazionale per il monitoraggio, che dovrà dialogare con quelle regionali: nasce un Cup unico regionale o infraregionale con tutte le prestazioni disponibili del pubblico e dei convenzionati. Se le visite non vengono erogate nei tempi previsti dalle classi di priorità, viene garantita la prestazione in intramoenia o nel privato accreditato. C’è il divieto di sospendere o chiudere le agende, si attiva un sistema di ‘recall’ che eviterà il fenomeno delle prestazioni prenotate e non effettuate. Si potranno poi fare visite ed esami anche il sabato e la domenica e in ogni azienda ospedaliera le ore di intramoenia non dovranno superare l’attività ordinaria. Sale inoltre la spesa per il personale: pari al 15% dell’incremento del Fondo sanitario rispetto all’anno precedente. Il tetto di spesa dal 2025 viene abolito ma ci sarà il calcolo di un fabbisogno standard di personale. Il decreto prevede anche un piano d’azione per il rafforzamento dei servizi sanitari e sociosanitari nelle 7 regioni del sud destinatarie del Programma Nazionale Equità nella Salute 2021-2027. Prevista anche una flat tax al 15% delle prestazioni orarie aggiuntive dei sanitari impegnati nella riduzione delle liste. Tra le misure principali del disegno di legge (15 articoli) c’è l’aumento del 20% delle tariffe orarie per il personale per i servizi aggiuntivi contro le liste d’attesa, la possibilità per gli specializzandi di incarichi libero professionali fino a 10 ore settimanali e sono confermate le misure contro i gettonisti con la possibilità di assumere con contratti di lavoro autonomo. Aumentano i limiti di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da privati accreditati, inoltre le Regioni assegnano obiettivi annuali sulla riduzione delle liste di attesa per la valutazione e la verifica dell’attività dei direttori regionali della sanità e dei direttori generali delle aziende. In base al raggiungimento o meno di tali obiettivi sono previsti premi, sanzioni e anche la sospensione.

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