L’Azienda chiede alle organizzazioni sindacali la condivisione e dunque la sottoscrizione di un piano di rientro che, per la Uil Funzione Pubblica va ad incidere negativamente sui lavoratori chiamati di fatto a pagare un disagio economico accumulato negli anni, dal 2016. Queste, in sintesi, le condizioni dettate dall’Asl: l’erogazione dello straordinario nel limite del fondo ex 80, l’imputazione di 1.250.000 euro dalla contrattazione integrativa a partire dall’annualità 2023 a copertura del piano di rientro, l’attivazione, a far data dal gennaio 2023, della riduzione della premialità del comparto. Ebbene, la segreteria provinciale della Uil Fpl Salerno non può che ritenersi contrariata dalla proposta. “Pur volendo comprendere le esigenze che portano l’Asl ad avanzare tali proposte – si legge nella nota diffusa alla stampa – non condividiamo in primis le modalità attuate, in quanto i lavoratori non sono responsabili in alcun modo delle scelte aziendali che nell’arco degli anni hanno portato la stessa ad un dissesto economico, altresì questa segreteria ritiene che tali decisioni non possano essere in alcun modo condivise dalle organizzazioni sindacali che rappresentano gli stessi lavoratori che dovrebbero far fronte alla copertura del mutuo con le proprie risorse. Si ritiene, poi, indispensabile l’erogazione della progressione economica orizzontale, mentre per quanto riguarda le stabilizzazioni il sindacato ritiene indispensabile procedere con le stabilizzazioni di tutti gli aventi diritto e prorogare i contratti a tempo determinato di tutti coloro che non hanno i requisiti della stabilizzazione per almeno altri 12 mesi.
Asl Salerno, il piano di rientro non piace alla Uil Fpl
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