Si aspetta l’esito dei rilievi sugli attrezzi lasciati dalla banda di ladri dentro e fuori la banca, ma si lavora anche per capire se, nelle settimane precedenti, gli stessi abbiano effettuato qualche sopralluogo. Utili, quindi, saranno, tutti i video dei sistemi di sorveglianza in funzione su corso Vittorio Emanuele, nella traversa dove è stato parcheggiato, e trovato, il Piaggio biposto, e su tutto lungomare Trieste. I carabinieri del maggiore Antonio Corvino non stanno lasciando nulla al caso. Da sabato mattina, si prova a ricostruire il modo attraverso il quale i ladri hanno studiato il piano. La banda che sabato mattina è stata messa in fuga mentre tentava di accedere al caveau del Monte dei Paschi di Siena di corso Vittorio Emanuele, sapeva bene dove fosse la camera di sicurezza dell’istituto e anche quale il percorso sotterraneo da fare per arrivarci con facilità. Gli investigatori ritengono che i malviventi si siano calati all’altezza dello sbocco fognario a mare, su lungomare Trieste, e di lì siano risaliti fino al corso principale. Quasi certamente le operazioni di scavo sono iniziate nella notte di giovedì e venerdì scorso, giorno dell’Epifania. Approfittando del lungo ponte di chiusura dell’istituto di credito, i ladri pensavano di poter agire indisturbati per mettere a segno il colpo. Non avevano, invece, previsto che il sistema di sicurezza interno riuscisse ad entrare in funzione nonostante dissuasori di frequenza utilizzati per schermare la zona. Non si esclude che, a tentare il colpo, possano essere state persone in arrivo da fuori provincia.
Assalto alla banca, lo scavo iniziato l’Epifania
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