Assumevano persone residenti tra Vicenza, Padova, Treviso e Salerno, per poi licenziarli quasi subito, in modo tale da creare “artificiosamente” i presupposti per beneficiare delle indennità di disoccupazione e/o maternità.
Sono 41 le persone denunciate dalla Guardia di Finanza per truffa aggravata in seguito ad assunzioni fittizie e indebite indennità Inps e per questo destinatarie del sequestro di beni per 277.066,93 euro.
Tra i tre principali indagati c'è anche un consulente del lavoro salernitano. Tutti e tre sono legati da rapporti di convivenza, parentela e/o conoscenza con alcuni dei percettori degli emolumenti avuti dall'Inps.
I finanzieri hanno scoperto che una ditta edile aveva costruito un meccanismo fraudolento basato sull'assunzione fittizia di. E' stato poi accertato che la ditta era inattiva dal 2013 e che il numero di lavoratori assunti e l'inquadramento a loro riservato era assolutamente incoerente rispetto alla natura dell'impresa, (43 assunti come “addetti alla contabilità generale” ed “impiegati d'archivio” a fronte della totale assenza di documentazione contabile).
Nei conti corrente intestati all'azienda e ai tre ideatori dello schema fraudolento non c'erano movimenti riconducibili al pagamento delle retribuzioni dei dipendenti.