Italia, Francia e Germania sospendono l'utilizzo del siero anglosvedese

Astrazeneca, Aifa: “Chi l’ha avuto sia sicuro, stop precauzionale”

I dati britannici (11 milioni di dosi) escludono un incremento di trombosi
Francesca Salemme

"C'è stata una sospensione perché diversi paesi europei, tra cui Germania e Francia, hanno preferito sospendere in presenza di alcuni recentissimi e pochissimi casi di eventi avversi in donne e giovani, e ciò ha suggerito uno stop di verifiche prima di ripartire". Così Nicola Magrini, direttore generale dell'Aifa, spiegando il motivo che ha portato l'agenzia del farmaco a sospendere in tutta Italia l'utilizzo del vaccino Astrazeneca. "A giorni attendiamo Ema e poi vedremo meglio i numeri che saranno analizzati nei prossimi giorni".

Su 2.196.000 dosi di vaccino Astrazeneca consegnate in Italia ne sono state somministrate 1.093.800 milioni – in base ai dati pubblicati sulla dashboard del governo e sul sito ‘Our World in data' -, il 49,8% di quelle arrivate nel nostro paese. Le prime dosi del siero dell'azienda anglo-svedese sono state somministrate in Italia l'11 febbraio: quel giorno furono fatte 2.919 inoculazioni, mentre il picco al momento è stato raggiunto venerdì scorso, con 64.684 dosi somministrate. "Le scelte compiute e condivise oggi dai principali Paesi europei su Astrazeneca sono state assunte esclusivamente in via precauzionale in attesa della prossima decisiva riunione di Ema" ha dichiarato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ma va detto, come dichiarato dall' assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato, che "la sospensione di Astrazeneca è un danno enorme alla campagna vaccinale" perché si bloccano hub e centri vaccinali. Intanto le verifiche aggiornate condotte nel Regno Unito forniscono “prove molto rassicuranti” sui vaccini AstraZeneca (già somministrati sull'isola ad oltre 11 milioni di persone) e confermano che non vi è “un aumento di casi di trombi sanguigni” fra coloro che lo hanno ricevuto. Lo ha detto alla Bbc il professor Andrew Pollard, responsabile in seno all'università di Oxford del progetto di ricerca da cui il vaccino AstraZeneca è nato.

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