Atrani e l’ennesima tragedia annunciata

Redazione

Il destino aveva scritto il suo macabro copione di tutto punto; tristi combinazioni concatenate tra loro che hanno portato alla morte di Carmine Abate lo chef che ha pagato con la vita la sua passione per il lavoro. Carmine che aveva anticipato la giornata lavorativa perché c’erano più prenotazioni del previsto al ristorante Zaccaria tra Atrani ed Amalfi, è morto schiacciato tra i massi della frana del costone roccioso e i fornelli. I vigili del fuoco hanno dovuto sfondare una parete laterale per poter accedere nel locale ed estrarre il corpo. Originario di Tramonti, 44 anni, Abate lascia la moglie e due figli di 11 e 16 anni. Intanto, la struttura investita dalla frana è stata posto sotto sequestro dalla magistratura salernitana che ha aperto un fascicolo e alla famiglia dello chef è giunto il cordoglio dell’assessore all’ambiente della Regione Campania, Walter Ganapini. Quella di ieri è stata anche una giornata di lavoro intenso per i tecnici del genio civile di Salerno della Regione Campania per verificare la situazione del costone roccioso dopo le abbondanti piogge dei giorni scorsi. Anche oggi nuovi sopralluoghi in attesa del tavolo tecnico convocato per domani alle 16 a Palazzo Sant’Agostino dall’Assessore alla Protezione Civile Giovanni Romano. Nel corso dell’incontro a cui prenderanno parte anche i sindaci di Atrani e Amalfi, i rappresentanti del Genio Civile di Salerno, i dirigenti Difesa del Suolo della Regione e il dirigente alla Viabilità della Provincia si affronteranno i temi concernenti la messa in sicurezza dei costoni della Costiera Amalfitana. Quella di ieri è l’ennesima tragedia annunciata in costiera amalfitana, una morte, quella di Carmine Abate che non deve cadere nel dimenticatoio, ma che – anzi – deve diventare punto di partenza per la messa in sicurezza della Divina.

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