Si sono difesi dichiarando di essere solo i custodi degli ordigni esplosivi trovati nelle loro abitazioni. Giuseppe Scaglione e Domenico Fornataro, arrestati sabato mattina dai carabinieri di Eboli, ieri hanno risposto alle domande del giudice, chiamando in causa un altro uomo, pregiudicato di Colliano, proprietario, a loro dire, di quanto sequestrato dagli uomini del capitano Luca Geminale. Il blitz, disposto dalla Procura di Salerno, a seguito delle indagini avviate per far luce su sette attentanti dinamitardi ed incendiari avvenuti tra Colliano e Contursi, tra il 2016 ed il 2017, si è concluso con il sequestro di tredici ordigni esplosivi con miccia ed innesco, due fucili calibro 12, due pistole semiautomatiche calibro 7.65 con matricole abrase e numerose munizioni di vario calibro. Con Scaglione e Fornataro, il primo ai domiciliari, il secondo in libertà con obbligo di firma, in manette è finita anche la 22 Mirela Simion. Nella sua abitazione i carabinieri hanno trovato una pistola. Beretta con matricola abrasa e sei colpi nel caricatore. La ragazza ha dichiarato di aver trovato l’arma all’agriturismo dove lavora e di averla presa per difendersi dal titolare. Dichiarazioni al vaglio degli inquirenti. Le indagini della Procura non sono chiuse.
Attentati incendiari a Colliano, gli arrestati chiamano in causa un altro uomo
71
articolo precedente