Il primo botto di Capodanno lo hanno sparato in molte pescherie della città, già ribattezzate da alcuni “gioiellerie”. Eh si, perché se un diamante è per sempre, a quanto pare il capitone non è da meno, visti i prezzi. Con esso, frutti di mare – dalle vongole alle cozze – per non dire di prodotti pregiati i cui prezzi sono saliti ai piani alti, praticamente su all’attico, dove abitano i ricchi che mettono a tavola salmone, aragosta e capesante. Gli aumenti sono sensibili, una maggiorazione che va dal 10 al 20% rispetto ai giorni “normali”. C’è chi compra e paga senza fiatare, pensando che in fondo una volta all’anno si può fare e chi paga protestando, ma c’è anche chi protestando se ne va e decide di cambiare il menu, spostandosi su carne e verdure. E’ l’Italia che va e con essa Salerno: aumentano i costi, tra bollette, carburante e viveri, non aumentano mai gli stipendi. Alla fine, il cenone ci sarà in quasi tutte le case. A risparmiare ci penseremo l’anno prossimo, cioè a partire da lunedì.
Aumenti di Capodanno, il pesce alle stelle
268
articolo precedente