Aumenti di Capodanno, il pesce alle stelle

Ivano Montano

Il primo botto di Capodanno lo hanno sparato in molte pescherie della città, già ribattezzate da alcuni “gioiellerie”. Eh si, perché se un diamante è per sempre, a quanto pare il capitone non è da meno, visti i prezzi. Con esso, frutti di mare – dalle vongole alle cozze – per non dire di prodotti pregiati i cui prezzi sono saliti ai piani alti, praticamente su all’attico, dove abitano i ricchi che mettono a tavola salmone, aragosta e capesante. Gli aumenti sono sensibili, una maggiorazione che va dal 10 al 20% rispetto ai giorni “normali”. C’è chi compra e paga senza fiatare, pensando che in fondo una volta all’anno si può fare e chi paga protestando, ma c’è anche chi protestando se ne va e decide di cambiare il menu, spostandosi su carne e verdure. E’ l’Italia che va e con essa Salerno: aumentano i costi, tra bollette, carburante e viveri, non aumentano mai gli stipendi. Alla fine, il cenone ci sarà in quasi tutte le case. A risparmiare ci penseremo l’anno prossimo, cioè a partire da lunedì.

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