Autismo: non solo il caso Anffas. In ballo il progetto globale imperniato sul metodo ABA

Redazione

Continuiamo a parlare del caso autismo, sollevato dal possibile stop ai trattamenti paventato da Anffas. In realtà, non è l’unico problema. In ballo c’è l’attivazione di un percorso globale centrato sul metodo ABA.

Da un lato c’è l’Asl che, a quanto pare, prova a tamponare l’esaurimento dei tetti di spesa per l’autismo, lavorando ad un extrabudget per i centri di riabilitazione. Dall’altro c’è la rete di associazioni dei genitori che, alla stessa Asl, chiede l’avvio concreto di quel progetto globale concordato il 5 settembre scorso, tutto imperniato sul cosiddetto metodo ABA. Un progetto che prevede la presa in carico del bimbo autistico dalla diagnosi e fino al raggiungimento della maggiore età.

Il percorso integra quanto fanno l’assistenza sanitaria, sociale, scolastica e familiare; creando un ambiente per lo sviluppo psico-sociale del paziente autistico e consentendone l’inserimento pieno nella comunità in cui vive. Una cosa che, a sentire genitori dei bimbi autistici, ora non accade. Perché Comune, Asl, Scuola e Centri di Riabilitazione camminano ognuno lungo la propria strada, senza un vero dialogo.

E a rimetterci sono le famiglie ed i bimbi affetti da autismo, costretti ad un pellegrinaggio che costa energie fisiche, morali ed economiche. Sul tavolo, dunque, non ci sono solo le criticità economiche segnalate dall’Anffas, che hanno spinto il centro di riabilitazione a minacciare la sospensione dei trattamenti ai bimbi autistici presi in carico. In ballo c’è il futuro della gestione dell’autismo in Campania, che non può passare solo attraverso il sostegno ai centri di riabilitazione; ma anche necessariamente da un progetto globale gestito dall’Asl che includa tutti gli attori e non solo i centri accreditati.

Intanto, lunedì Anffas ed Asl si incontreranno per trovare una soluzione all’esaurimento dei tetti di spesa e scongiurare lo stop alle prestazioni. Ieri pomeriggio Anffas ha incontrato le famiglie alle quali aveva indirizzato una lettera, spiegando che il rischio sussiste. L’Asl sta lavorando alla riorganizzazione del modello di gestione sulla base del fabbisogno reale, aumentando la dotazione finanziaria ed integrando il trattamento logopedico-psicomotorio con la terapia ABA. Ma le famiglie rimangono preoccupate fino a quando non ci saranno atti e delibere ufficiali.

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