il progetto sull’autonomia differenziato così come viene presentato “è un progetto devastante” alimentato da “un contradditorio disordinato” che fa leva “sulla mancanza di consapevolezza sul tema da parte dei cittadini”
“Faremo di tutto per bloccare il processo dell’autonomia differenziata se vengono meno le questioni di contenuto e metodo democratico. Siamo pronti al ricorso alla Corte Costituzionale, alla mobilitazione sociale e alla lotta“. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel corso di un incontro intitolato “Italia spezzata“. “Lo spirito che abbiamo è di un nuovo Risorgimento se vanno avanti spinte destinate a disgregare l’unità del Paese“, ha aggiunto. “Serve una operazione verità, che ancora non è stata fatta. Dobbiamo spiegare bene ai cittadini: qual è il riparto vero delle risorse. Quanti sanno che la Campania sulla sanità è la regione che riceve meno dal Fondo sanitario nazionale? Quanti sanno che i dipendenti pubblici nel Sud non solo quella caterva che si immagina, ma sono una quantità ridotta rispetto ad altre regioni del Centro-Nord? E così via sulle altre materie”. “Poi, a partire da alcuni punti di principio, – ha proseguito il governatore – dovremmo avviare col governo un ragionamento serio, non affrettato, sgangherato, contradditorio, come quello che è stato avviato in questi mesi, e dove ci dovranno dire se l’unità nazionale è un valore irrinunciabile o no, penso a materie come la scuola, l’educazione, la sicurezza, la difesa. Ci dovranno dire se l’Italia vuole recuperare il divario Nord-Sud si o no. Se è si allora le scelte devono essere conseguenti, altrimenti noi diciamo chiaramente no a questo progetto“. Il governatore critica poi la sottovalutazione che sul tema c’è stato non solo nel dibattito nazionale ma anche in sede di Conferenza delle Regioni. Alla conferenza stampa ha partecipato anche Luca Bianchi (Svimez) che ha sottolineato che con questo progetto di federalismo differenziato “si vuole creare un dualismo economico introducendo un dualismo istituzionale che mira a liberare il Centro-Nord dal fardello del Mezzogiorno. Un approccio inadeguato costituzionalmente a risolvere i problemi del Paese“. Anche per l’economista Gianfranco Viesti, intervenuto via Skype, “questo tema così rilevante necessita di una attenta ed approfondita discussione nella società e poi in sede parlamentare, se il Paese vuole davvero riflettere sul suo futuro“.