Autonomia Differenziata, il decreto che “spacca” il Paese

Ivano Montano

Il Governo del “viva l’Italia” e che canta l’inno di Mameli e liturgicamente onora il tricolore sta spaccando il Paese in due col machete dell’Autonomia Differenziata. Un centro-nord ancora più ricco e produttivo con le briciole che cadono giù, dove c’è un centro-sud che in tanrti settori, alcuni determinanti come le infrastrutture, la sanità, la scuola è già oggi con l’acqua alla gola. Un Governo irresponsabile – attacca il Presidente della Regione Campania – che si scaglia particolarmente contro quei gruppi parlamentari meridionali che stanno tradendo i loro elettori, la loro gente, il Sud. Per Vincenzo De Luca, la Campania e la verità vengono prima delle bandiere di partito, altri non la pensano così. E si continua con l’Italia a due velocità, con le regioni ricche che avranno la possibilità di trattenersi i tributi nazionali, – “ciò significa – dice De Luca – che quelle regioni potranno fare contratti integrativi regionali per la sanità e per la scuola, offrendo dunque opportunità di lavoro e stipendi più alti ai nostri giovani”. In tal modo, a nostro sommesso avviso, si spalancherebbe la porta all’ennesima fuga di cervelli che per il meridione d’Italia sarebbe una vera jattura. Nel decreto Calderoli è scritto chiaro e tondo che si vuole tenere in piedi la spesa storica, cioè chi aveva le risorse continua ad averle, chi non le aveva resta senza. De Luca denuncia e sfida ad un pubblico confronto il Ministro Fitto, che intanto non risponde né a carte bollate né a parole. E… fitto resta il banco di nebbia sul futuro del mezzogiorno

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