Babù torna all’Arechi con l’Avellino

Redazione

Sabato sulla sua strada la Salernitana ritroverà Anderson De Oliveira, in arte Babù. Il mancino, notato nel corso di un’amichevole a Roma da Zdenek Zeman, pur non giocando tantissimo tra equivoci tattici ed infortuni, di cui uno gravissimo alla caviglia, ha lasciato un ottimo ricordo a Salerno, grazie ad una rete pesantissima a Pistoia, vittoria esterna per 2-1 dei granata in terra toscana, e ad un gol spettacolare, ma non altrettanto utile, nel derby a Napoli vinto per 2-1 dai partenopei. In 27 partite disputate tra il 2001 ed il 2003, Babù ha segnato anche un gol al Palermo, ma soprattutto ha incantato l’Arechi con le sue finte di corpo e con una tecnica sopraffina che, se non ci si fosse messo di mezzo un fisico non particolarmente resistente ai maltrattamenti degli avversari, gli avrebbero consentito di fare ben altra carriera. Oggi, alla vigilia dei 30 anni, il brasiliano cresciuto nel Marcilio Dias, e che vanta esperienze anche con Timbò, Venezia, Lecce, Verona, Triestina, Catania, è un giocatore maturo, ma ancora alle prese con troppi malanni. Sabato scorso Babù ha dato una mano importante alla sua attuale squadra: l’Avellino, sotto di due gol contro il Parma, proprio grazie alla sua rete ha riaperto la partita e poi ha ottenuto un pareggio preziosissimo, per tenere vive le residue chance di salvezza. Un punto che non cambia più di tanto la classifica, come ammette lo stesso Babù, ma serve per il morale alla vigilia del derby.

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