Un genere difficile, ormai in via di estinzione, quello della “macchietta” rivive in “Cafè Chantant” che, ieri sera, Lucio Bastolla ha portato in scena in Largo Montone, nell’ambito della XXIV edizione della rassegna dei Barbuti. Salernitano doc, attore professionista, Bastolla calca da tempo i palcoscenici dei teatri italiani, collezionando centinaia di spettacoli che lo hanno visto protagonista sia in ruoli comici che drammatici. In Cafè Chantant assoluta protagonista è la celebre “macchietta”, con la sua miscela di ironia, umorismo e parodia. Un genere che richiede grandi capacità attoriali, fisiche e vocali e di cui Bastolla ha una grande esperienza, racchiusa, tra l’altro, di recente anche in un cd di grande respiro “Tutti vogliono Gagà”, che comprende canzoni, poesie, monologhi, macchiette e parodie. Un lavoro comico ed elegante che il pubblico dei Barbuti ha avuto modo di conoscere attraverso lo spettacolo portato in scena da Bastolla. Per qualche ora, Largo Montone si è trasformato nel Salone Margherita della Galleria Umberto I di fine Ottocento, dove nacque quella canzone comica, quella burla in versi e musica incentrata su un vezzo facilmente riconoscibile nella società e che Nicola Maldicea ribattezzò con il termine “macchietta”. L’atmosfera che appartiene a quel teatro umoristico della classica tradizione campana ha incantato e divertito la platea dei Barbuti, rapita dalla comicità di Lucio Bastolla…
Barbuti, grande successo per Cafè Chantant
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