E’ tornata pressoché normale la situazione presso l’ex Stir di Battipaglia. I piazzali sono quasi vuoti, grazie alla ripresa delle linee di lavorazione nell’inceneritore di Acerra, anche se il pericolo di un’emergenza rifiuti non può dirsi mai alle spalle del tutto. Revocato lo stato di agitazione dopo l’accordo siglato con Ecoambiente e valido fino al 2020, i lavoratori di buona lena hanno caricato le ecoballe di immondizia trattata e stabilizzata sui camion in direzione Acerra, liberando progressivamente quei piazzali che fino a qualche giorno fa preoccupavano, saturi al punto da far ipotizzare alla Provincia uno stoccaggio provvisorio in un altro sito (si parlava di Sardone). Al termovalorizzatore di Acerra hanno ripristinato tutto le linee di lavorazione e così il ciclo funziona. Ma già sappiamo che a febbraio l’inceneritore dovrà fermarsi per una manutenzione complessiva non più rinviabile. E lì si riproporrà il problema di dove mandare le ecballe prodotte dal tritovagliatore di Battipaglia. La Regione Campania ha già dato indicazioni precise per lo stoccaggio in un’area da attrezzare allo scopo: costo dell’operazione, poco più di otto milioni di euro. Ciò che ancora manca, però, è la parte burocratica ed amministrativa che gli uffici regionali dovranno approntare per i bandi di gara europei volti ad individuare chi dovrà occuparsi dell’allestimento del sito e della gestione delle ecoballe. Un fatto non da poco, da farsi ben prima della chiusura di Acerra, diciamo almeno entro settembre, tenendo conto dei tempi tecnici e degli eventuali ricorsi. Ma finora, da Palazzo Santa Lucia, tutto tace.
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