L’odore acre del fumo è pressocchè lo stesso, al civico 85 di Viale della Libertà a Battipaglia, eppure sono passati ormai più di 2 mesi da quell’orribile notte tra il 4 e il 5 novembre, quando le fiamme sviluppatesi all’interno del sottoscala arredato alla meglio uccisero il 75enne Carmine Di Benedetto. L’uomo, sordomuto, non ebbe il tempo, né il modo di chiedere aiuto. Le immagini di Fiore Caso testimoniano l’attuale situazione: ambiente carbonizzato, proprio come lo trovò la nostra troupe due mesi fa, puzza di fumo e resti di suppellettili ridotte in pezzi di carbone disseminati qua e là. Gli inquilini dello stabile, che ancora non hanno del tutto superato lo choc di quella notte d’inferno, hanno chiesto aiuto alla nostra redazione affinché la situazione venga riportata alla normalità. Uno di loro, proprio ieri si è recato presso la sede della Gescal per chiedere lumi, la risposta è stata questa: bisogna prima aggiudicare la gara d’appalto per poi provvedere alla bonifica ed alla messa in sicurezza degli ambienti. Intanto, alla persistente puzza nessuno si è ancora abituato, oltretutto le famiglie che vivono lì temono per la salute soprattutto dei bambini, visto che le esalazioni potrebbero essere nocive. Chi di dovere, dunque, faccia in fretta al fine di restituire sicurezza e dignità ai cittadini del posto.
Battipaglia, tracce di tragedia
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