La gestione di Camillo Catarozzo e dell’attuale Consiglio di Amministrazione della Banca Campania Centro è sempre più nel mirino di numerosi soci, delusi da un’amministrazione che sembra aver tradito i principi del Credito Cooperativo. Nonostante una massiccia campagna promozionale sui media, i numeri raccontano una realtà ben diversa: la banca non cresce e, in alcuni indicatori chiave, arretra rispetto alle altre Bcc del territorio.
Le criticità emergono in particolare dal rapporto tra ricavi e spese: i costi amministrativi sono aumentati sotto la gestione Catarozzo senza un corrispondente miglioramento della redditività. Un dato che si riflette anche sulle chiusure delle filiali strategiche, come quella di San Cipriano Picentino e, prossimamente, di Siano, decisioni che hanno sollevato forti perplessità tra i soci. La banca, più che espandersi, sembra in una fase di stallo, mentre le altre Bcc registrano una crescita significativa.
Secondo le analisi di settore, i numeri del bilancio 2023 appaiono preoccupanti: gli impieghi sono scesi da 378 milioni nel 2019 a 371 milioni nel 2023, con un calo del 2%, mentre altre Bcc, come quelle del gruppo Iccrea, hanno registrato incrementi del 52,3%. Un dato che smentisce le dichiarazioni ottimistiche di Catarozzo e del direttore generale Danilo Trabacca sulla crescita dell’istituto.
Anche il trattamento economico del personale solleva interrogativi: i dipendenti della Banca Campania Centro risultano tra quelli che hanno percepito i premi di produzione più bassi rispetto alle altre banche di credito cooperativo, segno di un’azione commerciale poco incisiva e di risultati aziendali al di sotto delle aspettative.
Altro nodo critico è il ruolo della Fondazione Cassa Rurale di Battipaglia, teoricamente destinata a promuovere lo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio, ma di cui non vengono resi pubblici i bilanci. Un’anomalia, considerato che nel CdA della fondazione siede Giuseppe Catarozzo, figlio del presidente della Bcc, nel ruolo di vicepresidente. Se la banca vuole essere davvero trasparente, perché non vengono diffusi questi dati?
Mentre le altre Bcc del territorio consolidano la propria crescita, la Campania Centro resta ferma al palo. I soci chiedono risposte e un cambio di passo, anche i clienti della banca dopo la chiusura inspiegabile di San Cipriano e successivamente Siano vorrebbero conoscere quali sono le reali prospettive di rilancio della banca con una governance sempre più distante dalle reali esigenze del territorio.