Un tempo questo era considerato un aspetto minore dell’archeologia, ma con lo sviluppo della tecnologia e con la l’invenzione di nuovi strumenti e tecniche di analisi, ha ormai dato luogo a vere e proprie specializzazioni.
L’archeometria si occupa dello studio scientifico con analisi di laboratorio dei materiali che costituiscono beni di interesse storico, archeologico, artistico e architettonico e dei contesti naturali in cui tali beni si sono ritrovati nel tempo. Gli studi archeometrici permettono di indagare una vasta gamma di materiali: lapidei, ceramica, vetro, metalli, materiali pittorici (compresi pigmenti, coloranti e leganti), e materiali organici. Da questi è possibile estrarre molte informazioni necessarie per una più completa lettura storica e archeologica dell’oggetto o del monumento sia nei suoi aspetti tecnologici e materiali sia in rapporto al contesto di rinvenimento, anche al fine di migliorarne la conservazione e progettarne il restauro. Ne abbiamo parlato con il presidente dell’associazione italiana di archeometria, il professor Carmine Lubritto dell’Università vanvitelliana…