E’ durato pochi minuti, al carcere di Foggia, l’interrogatorio di garanzia di Roberto Bianco, il 27enne accusato di essere il responsabile di numerosi episodi di violenza commessi tra l’estate e dicembre 2022 quando fu arrestato dai carabinieri per i colpi esplosi contro le vetrine del panificio Mulino Urbano, in piazza XXIV maggio, a Salerno. Davanti al giudice per le indagini preliminari, il giovane, assistiti dagli avvocati Silverio Sica e Armando Melillo, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Oltre dieci gli episodi di violenza che la Procura di Salerno, avvalendosi delle indagini di Squadra Mobile e Carabinieri, contesta a Bianco. Un susseguirsi di violenze poste in essere per affermare la sua supremazia. Tra questi, il ferimento di un pizzaiolo in via Cocchia. Poi gli spari contro l’auto della cognata. L’accoltellamento del dipendente di una pizzeria che non era riuscito ad installargli internet sull’auto. La martellata in testa ad un uomo in un bar di via Roma dopo aver minacciato un dipendente che, a suo avviso, non voleva dirgli dove fosse il proprietario. Poi gli spari in via Reppucci. Infine ai danni del panificio Mulino Urbano e l’arresto, nella stessa sera, dopo un inseguimento dei carabinieri. I difensori del 27enne nei prossimi giorni presenteranno al giudice la richiesta di un’ulteriore perizia per comprendere la sua capacità di intendere e di volere.
Bianco, scena muta davanti al gip
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