«Mi auguro che questa vicenda serva a spronare la parte sana della citta». Queste le parole, al termine della conferenza stampa, del pm Vincenzo Senatore. 14 arresti e 47 indagati, 16 di questi accusati di favoreggiamento o di false dichiarazioni al pm perché, vittime del racket, hanno preferito negare. Numeri che evidenziano un diffuso malaffare nella città di Cava, al centro del blitz condotto ieri mattina da Polizia, Carabinieri e Dia. «Credevamo che Cava fosse immune da certi condizionamenti ed infiltrazioni criminali,ma ci sbagliavamo» ha rimarcato il procuratore capo Corrado Lembo. Estorsione, usura e spaccio di droga da parte di tre gruppi, il primo capeggiato da Dante Zullo, al quale si contesta il 416 bis, il secondo da Domenico Caputano. Per entrambi i clan, gli inquirenti hanno riscontrato una nuova metodologia di usura. Ai tassi crescenti di rata in rata si preferiva un importo mensile fisso, che prendeva a riferimento un tasso annuo del 25 per cento e che doveva essere pagato fino a estinzione del capitale. Tra le vittime indagate c’è anche l’allenatore Ezio Capuano, che, venuto fuori da alcune intercettazioni, sentito dal magistrato, avrebbe negato qualsiasi rapporto con il gruppo di Zullo, fornendo false dichiarazioni. Numerosi documenti sono stati sequestrati ieri mattina. Il lavoro della Procura prosegue: gli inquirenti si stanno concentrando su alcuni esponenti di Palazzo di Città. Sotto i riflettori anche alcuni rapporti di rappresentanti delle forze di polizia. https://www.youtube.com/watch?v=pMc2scG-Lmk
Blitz a Cava tra malaffare ed omertà
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