Associazione di tifo mafioso e finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione, tentato omicidio, intestazione fittizia di beni, autoriciclaggio, porto e detenzione illegali di armi, illecita concorrenza con violenza o minaccia, aggravati dal metodo e/o finalità mafiose: è questo il lungo elenco di reati contestati alle 25 persone coinvolte nell’indagine al centro del blitz interforze, scattato all’alba in vari comuni dell’Agro. Sei persone attualmente sono latitanti, altre diciotto sono finite in carcere, mentre un collaboratore di giustizia è ai domiciliari in zona protetta. Stamani l’’operazione congiunta di carabinieri e della Polizia di Stato, che hanno notificato l’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Salerno su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ha permesso di smantellare i clan del territorio. Contestualmente la Guardia di Finanza ha invece eseguito un sequestro preventivo di beni, quote societarie, conti correnti e rapporti finanziari nella disponibilità diretta e indiretta degli indagati, sul territorio nazionale e in Spagna, per un valore complessivo stimato in circa un milione di euro. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Salerno e dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera, coordinate dalla Procura della Repubblica- Direzione Distrettuale Antimafia, hanno colpito i clan Fezza- De Vivo di Pagani e “Giugliano” di Poggiomarino, riunitisi e consorziatisi attorno alla figura di Rosario Giugliano detto il “minorenne”, grazie agli storici rapporti di alleanza che lo legano ai vertici delle famiglie di spicco della criminalità paganese. Secondo il Gip la piena operatività della confederazione tra vari clan ha portato a controllare il mercato della droga, attraverso la creazione di un vero e proprio “sistema”. Inoltre, una comunione di interessi è emersa, nella ricostruzione del Gip, in relazione al tentato omicidio di Domenico Chiavazzo, titolare di una cooperativa di logistica.
Blitz all’alba, smantellati clan dell’Agro: 25 arresti
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