Era sfuggito all’arresto nel corso del blitz antidroga di due giorni fa, in cui in diciotto erano finiti in manette ed uno ai domiciliari per età avanzata, ma alla fine è stato acciuffato anche lui: si tratta dell’uomo che viene considerato dagli inquirenti il referente della piazza di spaccio di Agropoli. L’operazione della Squadra Mobile, coordinata dalla Procura di Salerno, ha portato a smantellare un vero e proprio sistema che gestiva lo spaccio di stupefacenti in città ed in provincia. Ieri davanti al gip del Tribunale di Salerno, Pietro Indinnimeo, che ha emesso, su richiesta della Dda salernitana, le misure cautelari eseguite martedì all’alba, si sono svolti gli interrogatori di garanzia: scena muta per gli indagati che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Secondo le indagini della Mobile le piazze di spaccio erano in tutto dodici, distribuite tra i vari quartieri cittadini ed alcuni comuni della provincia, tutte gestite e riconducibili all’associazione smantellata nel corso del blitz. Dall’inchiesta della Dda emergono nuovi particolari relativamente all’acquisto della droga, in particolare cocaina e hashish, proveniente dalla zona dell’Agro, Pagani in particolare, e dal napoletano, Massa di Somma e Pomigliano d’Arco. Da alcune intercettazioni sarebbe emerso anche che la qualità della cocaina avrebbe suscitato spesso le proteste degli acquirenti e le lamentele dei pusher, soprattutto quelli che operavano nei Picentini. Le conversazioni permetterebbero, di conseguenza, di ricostruire ruoli e gerarchie all’interno dell’associazione dei “signori della droga”.
Blitz antidroga: in manette anche l’ultimo dei “narcos”
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