Era un gruppo dal notevole potere criminale, forte della leadership di Umberto Rossi, ex cutoliano, dalle amicizie “importanti” ed in grado di gestire situazioni delicate, come quella creata proprio dal figlio, Giancarlo, che aveva comprato, senza poi pagarla, perché finito in carcere, una partita di droga per 50mila euro. Ad evitare il peggio, era stato proprio il padre, sceso a patti con gruppi criminali di Boscotrecase. L’indagine dei carabinieri del Nucleo Investigativo, coordinata dalla Dda di Salerno, conclusasi ieri con l’esecuzione di dodici misure cautelari, ha portato alla luce la volontà di espansione di un gruppo che tra Capaccio, Agropoli e Vallo della Lucania, puntava a gestire le piazze dello spaccio, ma che stava tentando di mettere sotto pressione alcuni imprenditori. Una estorsione, ritiene la Procura, fu tentata nei confronti di un imprenditore di Eboli.«Abbiamo ascoltato in diretta come nella casa di Umberto Rossi – ha spiegato il sostituto procuratore Marco Colamonici – procedessero alle prove delle armi che venivano montante e smontate per verificarne l’operosità». Rossi, è emerso durante gli accertamenti, voleva affermarsi, anche con violenze armate per avere piena supremazia nello spaccio di droga.
Blitz di droga, il gruppo pronto a compiere aggressioni armate
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