La corte d’appello ha confermato la sentenza di primo grado dello scorso 10 ottobre. Bodac Mihai Gica resta in carcere. 8 anni e 4 mesi la pena per omicidio colposo. Era il 6 luglio del 2008, quando Bodac, alla guida di una BMV 320 imboccò a forte velocità via dei Principati travolgendo due fidanzati, Salvatore Alfano e Veronica Siniscalco che passeggiavano guardando le vetrine. La coppia fu sbalzata in aria. L’automobile terminò la sua corsa contro la vetrina di un negozio. Salvatore morì poco dopo essere giunto in ospedale , la fidanzata, politraumatizzata fu ricoverata nel reparto di rianimazione e sottoposta a numerosi interventi. A 15 mesi, il secondo grado di giudizio ha inflitto la massima pena al 24enne che quella sera spezzò la vita a Salvatore Alfano. La famiglia aveva chiesto che il rumeno alla guida della Bmw impazzita fosse accusato di omicidio volontario aggravato. Ipotesi di reato sostenuta anche dal pm titolare dell’inchiesta, Vincenzo Senatore. E’ per questo che il magistrato fece ricorso al Tribunale del Riesame contro la decisione del gip Giuliano Rulli di ipotizzare l’omicidio colposo, ritenendo meno grave la posizione del rumeno Bodac e la sua condotta al momento dei fatti. Ieri si è tornato a discutere delle responsabilità di Bodac Mihai Gica. La seduta di Appello al tribunale di Salerno ha confermato la sentenza dell’ottobre 2008, massima pena per omicidio colposo.
Bodac resta in carcere
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