A due mesi dalle bombe carta fatte esplodere sotto le rispettive abitazioni, i carabinieri del comando provinciale di Salerno, hanno riascoltato Carmine Pagano, sindaco di Roccapiemonte , e Paola Lanzara, alla guida del Comune di Castel San Giorgio.
I due primi cittadini, ancorché convocati contemporaneamente sono stati sentiti separatamente, alla ricerca di un elemento che colleghi i due ordigni o chi ha dato l’ordine di posizionarli e farli esplodere… Insomma se ci sia un unico movente dietro ai due attentati. Oltre a Pagano e alla Lanzara, i carabinieri, martedì, hanno convocato ed ascoltato anche il sindaco di Nocera Inferiore, Paolo De Maio, per cercare di capire se possa esserci un collegamento con la gestione d’Ambito di alcuni servizi, in primis quello dei rifiuti, che attualmente i due Roccapiemonte e Castel Sam Giorgio gestiscono in maniera autonoma.
Vale la pena ricordare che all’una di notte del Venerdì Santo, lo scorso 7 aprile, un boato scosse il centro storico di Roccapiemonte. Il sindaco non era in casa, comunque l’ordigno non fece grossi danni. Subito furono avviate le indagini ed il sindaco costretto a rientrare anzitempo a casa.
A 24 ore di distanza, all’incirca allo stesso orario, un altro ordigno, più potente, fu fatto esplodere sotto il portone della palazzina dove abita la sindaca Lanzara. Il portone venne divelto, mentre l’onda d’urto mandò in frantumi i vetri delle case situate dall’altra parte della strada oltre ai vetri di due auto parcheggiate.