Salerno illuminata dai fuochi d'artificio, dal centro alla zona orientale. A mezzanotte parte il consueto rito del 31 dicembre, come un anno qualsiasi, come se nulla fosse successo in questo maledetto 2020 che ci siamo appena lasciati alle spalle. E soprattutto nonostante l'ordinanza del Comune di Salerno che vieta di sparare i botti fino al 7 gennaio.
È comprensibile il desiderio di trovare un momento di svago dopo un lungo periodo condizionato dal coronavirus e in vista di un altro periodo, non certo breve, prima del ritorno alla normalità. Ma sinceramente quest'anno abbiamo difficoltà a trovare spunti per festeggiare. Senza dimenticare che, oltre all'ordinanza comunale di divieto, alle 22 c'era il coprifuoco e di certo uscire per accendere mortaretti o petardi non può essere considerato un valido motivo.
Inoltre gli articoli pirotecnici sono pericolosi e il divieto di utilizzarli scaturisce anche dalla necessità di non sovraffollare i presidi sanitari in piena emergenza-covid. A nulla sono serviti gli appelli a non sparare i fuochi, anche per rispetto di chi ha paura e degli animali, oltre che dell'ambiente perché i botti inquinano. Niente da fare, ha prevalso l'egoismo di molti di sparare comunque i botti. Non sono mancati i feriti e gli interventi dei Vigili del Fuoco, come spiegato nel corso di Buongiorno Lira dal capo reparto Michele Sica.