“In primavera-estate la fascia costiera cilentana è frequentatissima. Centinaia di migliaia di turisti che arrivano in quella zona e quindi la nuova strada che colleghi l’autostrada A2 alla SS18 e Agropoli è utilissima”. Così ieri il presidente Vincenzo De Luca nel corso dell’ultima tappa del dibattito pubblico sulla Bretella Agropoli-Eboli che si è concluso con la presentazione di due varianti dell’Anas per rendere meno impattante il nuovo tracciato su ambiente, attività agricole e abitazioni, in particolare nel tratto tra Eboli e Capaccio.
“Non so quante Regioni – ha sottolineato De Luca – investono per infrastrutture di mobilità che decongestionano il traffico e sviluppano economicamente un territorio”.
La nuova strada ha due tranche, la prima, già finanziata con 470 milioni di euro dal governo, collega Eboli a Capaccio, la seconda, che attende fondi, fino ad Agropoli.
A quanto pare, però, proprio il Comune di Eboli resta contrario all’idea: «La “Bretella”, ha ribadito il sindaco, Mario Conte, danneggia enormemente il nostro territorio. Non ci opponiamo alle nuove infrastrutture: riteniamo tuttavia sia opportuno essa venga realizzata sull’attuale provincilae 30, senza deturpare l’Ambiente e senza impattare sulle aziende di grande pregio».
Contraria anche Legambiente, i cui attivisti si sono ritrovati sotto la sede Regione Campania per manifestare la contrarietà alla realizzazione della bretella con lo striscione “Non è la strada giusta” mentre all’interno di palazzo Santa Lucia si svolgeva l’incontro – finalizzato a presentare gli esiti dei precedenti incontri – a cui partecipavano il governatore, il presidente della Commissione Trasporti Luca Cascone, il presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri, il direttore tecnico di Anas, Luca Bernardini e il responsabile di Anas Campania, Nicola Montesano. Il prossimo step sarà la definizione della relazione conclusiva del coordinatore, per permettere ad Anas di formulare un progetto definitivo, tenendo conto delle critiche, dei dubbi, dei suggerimenti e delle proposte emerse durante il Dibattito Pubblico. Anas definirà poi il dossier conclusivo.