Studiato il 4-4-2 per la gara di Rimini si pensa ora al 4-3-3 per quella di sabato contro l’Albinoleffe. Si gioca in casa e serve la vittoria a tutti i costi. Sono due buoni motivi che spingono Brini verso un atteggiamento più spregiudicato rispetto a quello ipotizzato per la trasferta mai disputata in Romagna. Al di là dei numeri, il tecnico vuole una Salernitana sicura di sé, sfrontata e non timorosa, pronta a conquistare i tre punti senza avere la paura di perdere. Il punto di incontro tra i due moduli è Francesco Scarpa. A lui il compito di interpretare il ruolo di esterno di centrocampo o di ala nel tridente offensivo. Questione di qualche metro: cambia poco nella posizione di partenza, molto nei movimenti da effettuare. Giocando sulla linea mediana deve presidiare principalmente la fascia cercando di produrre cross utili ed assist invitanti. Da esterno d’attacco può accentrarsi, tentare la conclusione e dialogare di più con la punta centrale. Un ruolo cruciale lo riveste anche Iunco che nel 4-4-2 fa la seconda punta mentre nel 4-3-3 diventa l’ala a destra, pronto a scambiarsi di posizione con Scarpa. Determinante è anche il lavoro dei centrocampisti che devono assicurare la giusta copertura degli spazi ma anche l’appoggio alla fase offensiva che altrimenti rischia di essere sterile. La scelta di questo o l’altro modulo non condiziona quella degli uomini. Brini ha già in mente gli undici calciatori da mandare in campo.
Brini ha un dubbio tattico
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