L’ipotesi è che i dati trasmessi dalle Unità di Crisi delle Regioni a Roma siano incompleti o non aggiornati

Cabina di regia Governo-Regioni: Campania potrebbe cambiare “colore”

Al lavoro sulle cifre e sui 21 parametri che stabiliscono le tre aree di rischio
Girolamo Budetti

L'ipotesi è che i dati trasmessi dalle Unità di Crisi delle Regioni a Roma siano incompleti o non aggiornati. Non si spiegherebbe diversamente la discrasia tra l'elemento numerico sull'indice di contagio (il cosiddetto Rt, che in Campania era attestato sull'1,28) e le difficoltà denunciate dagli ospedali nell'affrontare l'ondata di positivi che si riversa ai pronto soccorso.

Vertice nel pomeriggio

Nel primo pomeriggio, dopo ben due rinvii in appena due giorni, la riunione della cabina di regia per l'emergenza Covid può decidere un cambio di passo in quelle Regioni, come la Campania, collocate inizialmente in fascia “gialla” ma pronte a diventare “arancioni” non sono addirittura “rosse”.

Il possibile cambio di “colore”

Il doppio salto può materializzarsi in forza dei nuovi dati a disposizione dell'Istituto Superiore di Sanità e del Comitato tecnico scientifico che fornisce pareri al Governo sui provvedimenti da adottare. Se così fosse, l'inasprimento del lockdown porterebbe la firma del ministro della Salute Speranza ed anche la Campania dovrebbe adeguarsi.

I nodi da sciogliere

Il nodo sta nel rapportare l'andamento del contagio (ieri eravamo a 4601 nuovi positivi) con i posti letto effettivamente disponibili, quelli attivabili e quelli occupati. L'ultimo bollettino campano, ad esempio, dà in terapia intensiva 186 posizioni piene su 590 totali, mentre in degenza ordinaria i ricoverati sono 1817 e 3160 i posti disponibili. Dati che parrebbero incoraggianti: ma allora perché le strutture ospedaliere vanno in sofferenza? È questa la domanda cui la cabina di regia prova a dare risposte nel primo pomeriggio e sui anche la magistratura si è attivata aprendo un fascicolo d'indagine, integrandolo con il lavoro già in corso sui covid center.

I 21 parametri

Al lavoro sulle cifre e sui 21 parametri che stabiliscono le tre aree di rischio ci sono il Governo, la cabina di regia sul Covid e lo stesso Cts. Il verdetto, con il rapporto settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità, slitta rispetto ai tempi annunciati a causa della validazione dei dati da parte delle stesse Regioni.

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