In principio, un paio di mesi fa, c’è stata la caduta di calcinacci dal viadotto di Via Moscato, poco prima degli innesti autostradali a monte del porto di Salerno. Nel mezzo le polemiche per la tenuta del Viadotto Gatto e ieri, infine, si spera l’ultima preoccupazione legata allo stato di salute dei cavalcavia che attraversano la città: il distacco di alcune pietre dal ponte dell’autostrada che sovrasta via Irno. Il fatto è che di questi episodi ce ne sono sempre più di frequente e tanto basterebbe per lanciare non solo un allarme, che di per sé non serve a nulla, quanto per mettere mano seriamente ad un piano di messa in sicurezza dei cavalcavia cittadini. La vetustà dei viadotti appare dimostrata non solo da distacco- per fortuna episodico- di calcinacci ed intonaci, ma anche dal solo atto di nascita, per così dire, di infrastrutture che ormai hanno un bel po’ di anni sul groppone. Ieri sono stati alcuni automobilisti ad avvertire la centrale operativa dei Vigili del Fuoco e la Polizia Municipale. Insieme, si è provveduto a spicconare il cavalcavia, a chiudere Via Irno ed una parte della stessa Lungoirno al traffico per tre ore, finché tecnici dell’Anas e caschi rossi non hanno concordato che si trattava solo di pietrisco ed intonaco e che pericoli concreti non ce n’erano. Lo stesso copione di Via Moscato, appena due mesi fa, quando la chiusura della strada comportò disagi e ripercussioni notevoli sulla viabilità di Salerno.
Caduta calcinacci da viadotti di Salerno preoccupa e non poco
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