Fu nel convento di San Bartolomeo di Campagna che Giordano Bruno fece il suo noviziato e celebrò la sua prima messa. Secoli dopo, quel complesso religioso ha ospitato decine di famiglie ebree perseguitate dal nazi-fascismo, in fuga dalle legge razziali e dalla deportazione nei campi di concentramento. Il chiostro di San Bartolomeo era il luogo dove si radunavano tutti; e quando c’era da scappare di fronte all’avanzata delle SS, si utilizzava una finestra che ancora oggi s’affaccia sulla vegetazione circostante. La passeggiata nel percorso della memoria intitolato al questore Palatucci, che salvò migliaia di ebrei, comincia dai pannelli fortografici che il sindaco di Campagna Biagio Luongo e l’ex presidente della Pro loco illustrano all’ospite d’onore della giornata: il presidente della Regione Antonio Bassolino. Con al seguito una nutrita pattuglia di accoliti, il governatore uscente s’è lasciato guidare attraverso la storia raccontata da decine di scatti, dai volti impressi su carta ingiallita dal tempo, testimonianze uniche della sensibilità e del coraggio dei cittadini di Campagna che accolsero, nutrirono e difesero centinaia di ebrei stretti d’assedio dall’Olocausto. Di quei giorni, fatti di terrore misto a speranza, restano gli oggetti sacri, gli abiti, i pochi generi di conforto che il complesso di San Bartolomeo espone ai visitatori. Tra questi, spiccano gli studenti delle scuole salernitane, che oggi componevano la folta platea dinanzi al sindaco Luongo e al Governatore Bassolino.
Campagna: visita di Bassolino
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