Campania, definite le aree di crisi industriale complessa

Redazione

La Giunta De Luca ha approvato la proposta al Ministero dello Sviluppo Economico per il riconoscimento delle aree di crisi industriale complessa che saranno ammesse alle agevolazioni di cui alla legge n.181/89 in favore di programmi di investimento finalizzati alla riqualificazione produttiva dei territori colpiti. Sulla base dei criteri dettati dalla normativa nazionale e facendo riferimento al provvedimento con cui l’Amministrazione Regionale ha già definito le aree di crisi non complessa – recepite dal Governo e oggetto di un accordo di programma quadro che ha fornito agevolazioni pari a circa 150 mln per investimenti in Campania – sono state individuate le aree di crisi complessa a livello regionale. La Giunta ha indicato al Mise tre poli, in cui si rilevano crisi di medie o grandi imprese con seri effetti sull’indotto o gravi crisi di uno specifico settore industriale con elevate ricadute in termini di livelli occupazionali. Si tratta dei poli di crisi che si concentrano nelle tre aree di Acerra- Marcianise-Airola, Torre Annunziata-Castellammare e Battipaglia-Solofra, comprendenti anche i Comuni dell’intorno e le aree industriali dei maggiori centri urbani. Nelle aree di crisi complessa ricadono 24 Comuni, per una popolazione totale pari a circa 680.000 abitanti. Con questo provvedimento la Regione potrà concordare con il Governo l’impiego delle risorse finanziarie previste per gli investimenti nelle aree di crisi e degli strumenti a copertura dei lavoratori delle aziende in crisi. “Per la prima volta la Campania si dota di un provvedimento che definisce le aree di crisi industriale complessa, come opportunità per la ripresa produttiva delle aziende e dei comparti più colpiti dalla crisi dell’ultimo decennio e per l’occupazione industriale nei relativi territori. Grazie a questa decisione – hanno spiegato il presidente Vincenzo De Luca e l’assessore alle attività produttive Amedeo Lepore – sarà possibile impiegare le risorse nazionali e regionali destinate a queste aree e completare il programma di attrazione di investimenti produttivi già avviato”.

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