"Armiamoci e partite" è il motto dei codardi e va messo al bando, così come va detto chiaramente che chi, ancora, a distanza di un anno continua ad avere atteggiamenti irresponsabili è a tutti gli effetti un alleato del virus. E' una guerra, monito ribadito ancora ieri dal Governatore De Luca. E' una guerra e allora ognuno faccia la propria parte. Armiamoci – di pazienza e senso di responsabilità – e partiamo, tutti, verso le prossime settimane che non saranno una passeggiata. Ieri, è scattato l'ennesimo segnale d'allarme per la Campania che, subito dopo la Basilicata, ha fatto registrare l'indice Rt più elevato d'Italia, 1,5 secondo i dati forniti da Istituto Superiore della Sanità e dal Ministero della Salute che stanno monitorando costantemente diversi indicatori sullo stato della pandemia.
I numeri, restano alti, drammaticamente diversi da quelli fatti registrare in Campania nella prima fase dell'emergenza sanitaria: ieri altri 2644 positivi su una base di 22.066 test analizzati tra tamponi molecolari e antigenici; la crescita dei sintomatici è progressiva: 702 nelle ultime 24 ore, così come continua ad aumentare il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva: 149 sono i posti letto occupati su 656 disponibili. Sono numeri da bollettino di guerra, appunto, dati che vanno abbassati con l'aiuto e la collaborazione di tutti, nell'attesa che cominci a decollare la campagna vaccinale grazie a forniture almeno accettabili.