Usura e minacce: arriva la condanna anche in appello per Antonio Capacchione

Capaccio, condanna bis per un usuraio di Eboli

La vittima è un imprenditore agricolo di Capaccio che nel 2016 decise di denunciare tutto ai Carabinieri
Francesca De Simone

Condanna bis per Alfonso Capacchione, rivelatosi incubo di un imprenditore agricolo di Capaccio. La Corte di Appello di Salerno ha confermato la pena inflitta all'imputato in primo grado (tre anni e otto mesi di reclusione e sanzione di mille).

Capacchione, in concorso con un altro soggetto che ha patteggiato la pena in primo grado, pretendeva dalla vittima interessi mensili pari al 20%, a fronte di un prestito effettuato. Per poter ottenere il denaro, i due non hanno esitato ad avere atteggiamenti violenti.

Inoltre, avrebbero intimorito l'imprenditore minacciando di dare fuoco all'azienda agricola, in caso di mancato versamento del denaro richiesto. A denunciare i datti, che risalgono al 2016, è stata la stessa vittima, stanca di minacce e violenze. Nel procedimento penale a carico di Alfonso Capacchione, l'associazione antiusura e racket di Salerno, attraverso gli avvocati Pierro e Lanza, si è costituita parte civile, oltre ad aver sostenuto l'imprenditore vittima degli usurai.

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