E’ nel corso di un incontro avvenuto nel 2014, presso uno stabilimento balneare che Roberto Ciuccio, all’epoca capogruppo di maggioranza al comune di Capaccio, avrebbe chiesto a Giacomo Caterino, imprenditore, di versare la somma di 2500 euro per ogni cappella del cimitero che sarebbe stata realizzata. Una richiesta che, secondo l’accusa, Ciuccio avrebbe fatto anche per conto di Nicola Ragni, all’epoca vicesindaco, e da ieri agli arresti domiciliari, e di Leopoldo Marrandino, nel 2014 consigliere comunale a Capaccio Paestum. Facendo riferimento ad irregolarità nell’appalto e a problemi con la certificazione antimafia, il consigliere avrebbe minacciato di attuare forme di ostruzionismo qualora le richieste non fossero state accolte. Denaro che Giacomo Caterino, collegato, ritiene l’accusa, al clan dei “casalesi”, appaltatore dei lavori per la realizzazione del nuovo cimitero, avrebbe consegnato in tranche, come emerge dalle intercettazioni svolte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno e Caserta, che ieri hanno notificato gli avvisi di conclusione delle indagini a nove persone. Arresti domiciliari, quindi, per l’ex vicesindaco Ragni. Obbligo di dimora Rodolfo Sabelli, di Eboli, funzionario comunale, responsabile del IV settore Lavori pubblici. Per Roberto Ciuccio, il giudice per le indagini preliminari pur ritenendo i gravi indizi di colpevolezza per il reato di concorso in induzione indebita a dare i promettere utilità, ha ritenuto non sussistere le esigenze cautelari per difetto del requisito del pericolo della reiterazione in quanto nel frattempo è fuoriuscito dal consiglio comunale. https://www.youtube.com/watch?v=bAggFPLZ1HU
Capaccio, mazzette per i lavori al cimitero
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