Capaccio Paestum; sindaco defenestrato: Palumbo attacca a tutto campo

Redazione

Cade l’amministrazione comunale di Capaccio Paestum.

E pensare che la coalizione che aveva sostenuto un anno e mezzo fa Franco Palumbo si chiamava “Farebene”. Le premesse c’erano tutte, per un cambio di passo a Capaccio Paestum. Ma da quel 27 giugno 2017 sono bastati 18 mesi per far crollare una maggioranza che pareva un gigante (ben 12 consiglieri e fronte di 4 oppositori). Un gigante con i piedi di argilla.

E’ stata una Vigilia di Natale amarissima per il sindaco defenestrato da una lettera di dimissioni di 9 consiglieri comunali, firmata davanti al notaio Antonio Paolino. Franco Palumbo decade e con lui si scioglie il consiglio comunale di Capaccio Paestum. Il primo cittadino uscente, smaltita l’amarezza, convoca i suoi fedelissimi e lancia strali e a destra e a manca. Parla di pressioni sulla sua persona e su altri membri dell’assemblea cittadina, di appalti che qualcuno voleva controllare, di malumori per la rotazione di alcuni dirigenti del municipio. Ma Palumbo fa di più. Senza più fascia tricolore né poltrona, si dice pronto a raccontare alla magistratura quanto accaduto in questi diciotto mesi a Capaccio Paestum. Proiettando ombre inquietanti sulla città dei Templi.

Al Prefetto la nomina di un commissario per traghettare il Comune alle prossime elezioni.

Dal canto loro, i nove consiglieri dimissionari spiegano con chiarezza cosa li ha spinti a tanto. “Considerata la situazione politica determinatasi in seno al Consiglio comunale, al fine di rispettare il mandato degli elettori- scrivono- rassegniamo le dimissioni. La mancanza di trasparenza nell’azione amministrativa, il discutibile impiego delle risorse comunali, con aggravio dei tributi a carico dei cittadini, sono tra i motivi principali che hanno portato a malincuore i consiglieri ad intraprendere questa azione politica, finalizzata a tutelare esclusivamente gli interessi della collettività di Capaccio Paestum”.

A dimettersi sono i consiglieri Montechiaro, Accarino, Petraglia, Pagano, Mucciolo, Merola, Adinolfi e Sabatella. Cui si è aggiunto Pasquale Mazza, passato dall’opposizione alla maggioranza e viceversa. Ma di cambi di casacca, negli ultimi tempi, ce n’erano stati molti, al punto da stravolgere la fisionomia del gruppo che aveva sostenuto Palumbo un anno e mezzo fa facendolo eleggere sindaco. Lui che era già stato primo cittadino a Giungano per tre mandati e che a Capaccio ha fatto di tutto per rimanere in sella. Al Prefetto di Salerno spetta la nomina di un commissario per traghettare il Comune alle prossime elezioni, forse già l’anno prossimo.

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