Capodanno: il concerto a “numero chiuso” non convince

Ivano Montano

Piazza…idea, quella di mettere un gruppo cult come i Negramaro sul palco e 5500 persone ai loro piedi. Quei numeri lì, con tutto il rispetto, li farebbe anche la banda di Valmontone e, comunque, non sarebbe un colpo d’occhio tale da giustificare l’investimento. Il Capodanno a Salerno si fa ormai da quasi vent’anni e non è mai accaduto nulla, il concerto di fine anno si fa pure a Napoli, Roma, Torino, Milano, insomma dappertutto ma mica a numero chiuso? Non è mica una festa privata per pochi ma non per tutti? Per giunta, abbiamo l’impressione che si stiano tralasciando alcuni passaggi importanti, se non decisivi: chi rientrerà tra i 5500 eletti per la festa esclusiva? Chi arriva prima? E’ ovvio che per battere la concorrenza, bisognerà armarsi di pazienza e sacchi a pelo per avviarsi il giorno precedente e dormire sotto al Comune. Tutto normale? Altre domande che ci poniamo e che poniamo a chi di dovere: chi controlla cosa? Siamo sicuri che dal rischio di ressa non si passi facilmente al rischio rissa, visto che saranno tanti quelli che non vorranno rinunciare all’evento? Se negli anni scorsi non è mai accaduto nulla, cosa si teme in particolare? Noi restiamo speranzosi che il limite massimo di partecipanti possa essere quantomeno raddoppiato, ma se dovesse restare quello, 5500, ci chiediamo: non era meglio farlo – in acustica – a teatro, il concerto? Con tanto di biglietto, naturalmente. Certo, la risposta è: non si può, dev’essere la festa di tutti e per tutti. Ma così, a queste condizioni, manco lo è…

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