In granata da più di due mesi, in campo per quasi 100 minuti in 4 partite, Andrea Capone, il primo rinforzo della Salernitana per il 2010 è stato messo troppo frettolosamente da parte. L’ex del Cagliari ha finito col pagare l’esordio poco brillante all’Arechi, quando tra l’altro era sceso in campo nonostante una condizione fisica non ancora al top. Da allora, Grassadonia ha preferito farlo partire dalla panchina ed impiegarlo per pochissimi minuti nel finale delle successive partite. Come Merino, probabilmente anche Capone è stato sacrificato sull’altare del modulo. Il centrocampista sardo, infatti, può risultare particolarmente incisivo se impiegato come trequartista. Tra l’altro, smaltito il fastidio al polpaccio accusato durante le vacanze di Natale, Capone potrebbe anche giocare in coppia con il sudamericano alle spalle di un’unica punta. Non sarebbe del resto un grande sacrificio togliere un attaccante ed inserire un fantasista in più, considerata la prolificità dell’attacco granata. Insomma, l’impiego di Capone non esclude quello di Merino, in una sorta di albero di Natale. Una soluzione che finora non è mai stata presa in considerazione, ma che potrebbe tornare utile alla squadra, soprattutto alla luce degli sforzi compiuti sul mercato dal diesse Salerno, che ha portato in granata Capone non certo per vederlo in panchina. Del resto l’ex cagliaritano in massima serie ha militato a lungo e ha recitato un ruolo importante anche nella promozione in A del Treviso. In questa Salernitana non dovrebbe avere difficoltà a trovare spazio.
Capone: il rinforzo della panchina
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