Cinque misure, tre in carcere e due con l’obbligo di dimora

Carabinieri smantellano organizzazione dedita a furti in abitazione

Una sfilza di reati di cui dovranno rispondere
Girolamo Budetti

Cinque misure, tre in carcere e due con l'obbligo di dimora, per furto aggravato, ricettazione, tentata estorsione, lesioni personali, danneggiamento seguito da incendio e resistenza a pubblico ufficiale. Una sfilza di reati di cui dovranno rispondere quelli che gli investigatori ritengono essere i componenti di una banda che ha terrorizzato la Piana del Sele e di Capaccio.

L'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Salerno, su richiesta della Procura, è stata eseguita dai Carabinieri nelle province di Salerno e Napoli. Le indagini sono iniziate a maggio di due anni fa, per far luce su una serie di furti in abitazione e sulla successiva ricettazione della refurtiva. Quando sorpresi, i ladri optavano per una rocambolesca fuga, travolgendo qualsiasi cosa o persona gli si parasse davanti. Erano supportati da una rete di ricettatori della provincia di Napoli che permetteva alla banda di disfarsi della refurtiva con estrema velocità, talvolta nel corso della stessa notte del furto.

Il gruppo era composto da marocchini, aveva base logistica a Santa Cecilia di Eboli e prendeva di mira abitazioni, ma anche depositi edili, capannoni agricoli, strutture ricettive, garage. Agiva nottetempo, rubando televisori, elettrodomestici, macchine agricole, utensili, caldaie, veicoli, orologi, indumenti, gasolio e perfino vini. La banda non ha risparmiato nemmeno il mondo dell'allevamento, prendendo di mira ovini, come accaduto nel novembre 2018 nelle campagne di Albanella, malmenando il custode che aveva tentato di opporre resistenza e come successo a fine luglio 2019 a Capaccio, ove il destino dei 15 agnelli rubati è stato verosimilmente segnato dalla ricorrenza della festività musulmana delle eid al-adha (festa del sacrificio).

Gli inquirenti ricordano anche l'incendio di un'autovettura, a scopo estorsivo, due anni fa nelle campagne di Olevano sul Tusciano, quando per sottrarsi alla cattura i marocchini non hanno esitato a speronare un'auto dei Carabinieri.

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