Carcere Fuorni: visita radicale

Redazione

La delegazione di parlamentari ed esponenti radicali che oggi fa visita al carcere di Fuorni a Salerno è destinata a riscontrare quanto già emerso venerdì scorso in occasione dell’incontro tra l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Alfonsina De Felice, i detenuti ed i vertici della casa circondariale. Il ferragosto dietro le sbarre è un’iniziativa lodevole, che si spera non si riduca ad una semplice passerella politica. L’intento è quello di riavvicinare i detenuti alla società civile, in giorni di festa ma anche di malinconia, anche se l’aspetto umano e sociologico è solo uno dei risvolti di queste visite istituzionali. La delegazione radicale guidata dall’on. Rita Bernardini, cui s’aggiungono anche altri esponenti del centrosinistra e del centrodestra ha intenzione di rendere pubbliche le condizioni di vita e di vivibilità reale riscontrate all’interno del penitenziario salernitano. Il grado di modernità di un Paese si misura dalla condizione in cui mantiene i propri penitenziari e “Ferragosto nelle carceri” vuole essere un termometro di civiltà. Purtroppo, però, il quotidiano della casa circondariale di Fuorni ci racconta di 453 detenuti, fra cui trenta donne, ospitati in una struttura vecchia e sovraffollata, dove scarseggiano perfino le risorse umane, insufficienti rispetto al fabbisogno: sono ancora troppo pochi, infatti, i medici, gli educatori e gli psicologi in servizio al penitenziario di Salerno.

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