Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, èdurissimo: «non c’era bisogno della mancata scarcerazione di un detenuto eccellente per sapere che le dotazioni dei braccialetti per il controllo dei detenuti ammessi ai domiciliari – costati allo Stato fino ad oggi 173 milioni di euro – è largamente insufficiente rispetto alle reali necessità». Per il sindacato dei penitenziari se la cosa «riguarda la mancata scarcerazione di migliaia di ‘poveracci’ e di ‘signor nessuno’ non fa notizia». A differenza di quanto accaduto per l’attore Domenico Diele, la cui mancata scarcerazione per carenza di braccialetti elettronici ha fatto il giro d’Italia. «Il paradosso più evidente- attacca ancora Capece del Sappe- è che i Ministeri di Giustizia e Interno hanno speso milioni di euro in 10 anni per pochissimi braccialetti, mentre ora che ve n’è una primaria necessità , con la messa in prova ed il potenziamento del ricorso alla misure alternative alla detenzione non ne sono stati acquistati a sufficienza. E le carceri restano piene di persone che invece potrebbero da subito scontare la pena sul territorio». «La sicurezza dei cittadini – conclude il sindacato della polizia penitenziaria – non può essere oggetto di tagli indiscriminati e ingiustificati e non può essere messa in condizione di difficoltà». https://www.youtube.com/watch?v=OXq1nFEtJcs
Caso Diele: polemica per mancanza di braccialetti elettronici
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